Descrizione e storia chiesa S. Francesco

 

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La chiesa francescana di S. Maria, poi conosciuta come Chiesa di S. Francesco, è stata consacrata nel 1149 da Monsignor

Aldobrandini.

Era parte di un monastero fino a qualche decennio fa abitato dai frati minori conventuali.

L’accesso alla chiesa avviene tramite un ampio portale la cui cornice è realizzata in pietra bianca e rosa e termina in un arco trilobato che racchiude un affresco abbastanza leggibile dell’Assunta. Al centro, molto sopra il portale, si apre un rosone in cemento armato.

Il campanile della chiesa è del 1506.

“Era il 1631 quando la peste, dopo aver infierito su Mantova, Venezia e Modena scendeva in Toscana.

Il pericolo era imminente anche per Acquapendente, il cui Consiglio Generale il 6 Luglio dello stesso anno elesse a suo perpetuo patrono S.Antonio da Padova.

La grazia si ottenne ed il Consiglio non lesinò la sua riconoscenza al Santo.

Il fatto ci conferma come la popolazione aquesiana aveva conservata ben radicata la devozione al santo. Devozione che ragionevolmente
può farsi risalire ai tempi in cui i Frati Francescani subentrarono nella ufficiatura della Chiesa di Santa Maria nel 1255.

All’epoca della peste scampata un giovane Frate, da pochi anni Dottore in Sacra Teologia ma già affermato oratore, Fra Giulio Leonardi di Acquapendente, quasi in un ringraziamento a Sant’Antonio, tramandava la notizia in una epigrafe nel chiostro di San Francesco.

In ottimo latino affianca Acquapendente a Padova, come città gemellata dall’amore del Santo e dalla devozione verso di Lui.

Circa 14 anni dopo, nel 1645, lo stesso darà ispirazione ed incarico al pittore Francesco Nasini per celebrare in splendidi affreschi, nel presbiterio della Chiesa, la glorificazione del Santo stesso.

Nella epigrafe su ricordata si invocava dal cielo, dove “rifulgi felicità per la tua bontà”, la protezione sul popolo aquesiano.

Ancora una volta la risposta non mancò. Nel 1696, due giorni prima della Festa di Sant’Antonio, la terrà tremò con grandissimi
danni, come racconta il Costantini, in Bagnoregio, Orvieto e Tuscania.

Le preghiere dei fedeli, che in chiesa celebravano la Novena in preparazione della Festa, salvarono Acquapendente.

Il ringraziamento fu immediato. Sant’Antonio fu onorato con processione solenne a tragitto completo, con la partecipazione delle autorità religiose e civili.